Anagrafe dei conti correnti: garbage in garbage out???

Ci siamo: eccoci arrivati al dunque della cosiddetta super anagrafe dei conti correnti bancari.
Tra le polemiche della mini-imu e l’accavallarsi della scadenza dello spesometro è forse passata un po’ troppo in sordina quanto in origine previsto dall’articolo 11 del D.L. 201/2011, meglio noto a tutti come il Decreto salva Italia.
In tale Decreto è previsto appunto che entro il 31 Gennaio 2014, più volte oggetto di slittamenti negli ultimi mesi, gli intermediari finanziari avrebbero dovuto trasmettere all’anagrafe tributaria tutte le informazioni ed i dati di sintesi, dall’anno 2011, relativi ai saldi iniziali e finali dei conti correnti, compresi i totali dei movimenti dare ed avere, aggregati su base annua e tutte le informazioni relative agli altri rapporti finanziari. Le informazioni in questione non riguardano solo i conti correnti ma anche ad esempio le movimentazioni relative alle cassette di sicurezza, le carte di credito e di debito, acquisti e vendite di oro e metalli preziosi e le operazioni fuori conto.
Ad esempio, con riferimento alle cassette di sicurezza, verranno monitorati anche i numeri di accessi. L’interesse per tale informazione và ricercata nel potenziale utilizzo del contenuto della cassetta di sicurezza, quale deposito di denaro contante destinato alle transazioni in nero, al solo fine di eludere così qualunque forma di tracciabilità.
L’obiettivo è sempre lo stesso: cercare di effettuare incroci con le dichiarazioni dei redditi ed il patrimonio dei contribuenti, per definire se il tenore di vita è consono a quanto dichiarato al fisco.
Infatti lo step successivo, una volta che gli intermediari finanziari avranno inviato i dati, sarà quello di processare tali informazioni, per arrivare all’elaborazione di liste selettive di contribuenti che saranno oggetto di controllo.
Tutto ciò andrà ad arricchire l’arsenale di informazioni a disposizione dell’amministrazione finanziaria, volto a scovare intestazioni fittizie che nella realtà nascondono il reale tenore di vita dei cittadini.
Riuscirà mai l’amministrazione finanziaria a far dialogare fra loro tutte le informazioni che ha attualmente a disposizione, incastrandole ed incrociandole secondo logiche sequenze?
Certo è che tale ulteriore adempimento avrà la sua vera ragion d’essere solo laddove, nella vita quotidiana, l’uso del danaro contante troverà reali ostacoli a favore di mezzi di pagamento elettronici, facilmente tracciabili e sempre più alla portata dei cittadini. Infatti chi gestisce la propria vita in “nero”, evadendo puntualmente il fisco, troverà nel danaro contante sempre la via alternativa ed a poco serviranno le informazioni ulteriori in tal caso fornite dagli intermediari finanziari.
Porsi la domanda è lecito, soprattutto quando si è dell’idea che la lotta all’evasione fiscale debba seguire criteri meno standardizzati, più soggettivi che oggettivi.
Mi viene in mente l’espressione “garbage in, garbage out”, usata in particolare fra nerd e smanettoni, per segnalare che quando nei computer vengono immessi dati errati il risultato che potrà aversi è ovviamente errato.
Nulla di più semplice per dire che la lotta all’evasione fiscale va combattuta si a suon di informazioni, di dati e statistiche ma anche con l’elaborazione soggettiva che degli stessi ne dovrebbe esser fatta…..garbage in garbage out??? Staremo a vedere, certo è che a pensar (male) si fa peccato ma…..